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lunedì 3 gennaio 2011

La paglia non brucia sulla lava che scotta

Sulla terra nera dell'Etna a 800 metri sul mare, si costruisce una casa in balle di paglia. La scelta è di un'allegra famiglia con 5 figli.
I genitori, incoraggiati dalle esperienze di alcuni amici del nord Italia, si sono spinti in questa avventura senza saperne molto, si sono lasciati trasportare dalla semplicità di un parallelepipedo giallo oro, ispido e un po' pungente.
Per motivi statici e legislativi non è stato possibile realizzare la struttura portante interamente in paglia, come è possibile fare ad esempio in Inghilterra: le fondazioni sono calcestruzzo armato e la struttura portante in legno come prescritto dalla normativa per le costruzioni in zone sismiche (zona II in base alla nuova classificazione sismica della regione siciliana). La paglia, pressata e costretta in un prisma di 35x45x100 cm circa, è stata raccolta nella vicina Catania in una piana arida e secca, stoccata in cantiere, subito dopo la mietitura estiva, in un luogo ventilato e protetto dalla pioggia. Ad Ottobre sono iniziati i lavori.
Durante il cantiere, nella “fase balla”, è stato possibile fare un esperimento di auto-costruzione in cui l'operaio più giovane aveva un 1 anno e mezzo, il più anziano 70. Taglia, cuci, prendi, scuci, martella, misura, salta, coordina, in soli due fine settimana la casa era pronta, la “fase balla” si era conclusa: due piani, 200 m2.
Per la posa delle balle è stata chiamata un'esperta che vive ad Orvieto ed opera in tutto il globo, un'occasione per tutti di apprendimento e scambio di saperi: è stata lei che ci ha insegnato come maneggiare ridimensionare e montare le balle tra i montanti di legno.
In primavera (non prima perché gli intonaci naturali temono il gelo), la casa sarà rifinita all'esterno con un intonaco a base di grassello di calce, all'interno in argilla e paglia e il pavimento sarà realizzato in terra cruda: altre occasioni per “sporcarsi” le mani e riscoprire antiche tradizioni.
In attesa delle finiture la casa sarà dotata delle tecnologie ai quali siamo abituati, se non di più: fotovoltaico e solare termico, caldaia a biomassa (la casa ha un ettaro di terreno attorno con alberi di ogni sorta), pavimento radiante, parquet in legno massello, bagni in tadelakt, infissi in legno con vetri basso emissivi, raccolta dell'acqua piovana, fitodepurazione per il trattamento delle acque di scarico.
La paglia, scarto della produzione del grano, è stata “sovra-ciclata”: un materiale pronto per essere bruciato o trasformato in cibo per animali è stato usato come materiale da costruzione di prima scelta! Infatti le fibre compattate e secche si comportano da ottimo isolante termico con un coefficiente di conducibilità termica (capacità di trasmettere calore) di circa 0.045 W/mK, valore paragonabile a quello della lana di vetro. Sarà un'abitazione di classe energetica A, che rispetta l'ambiente, pensata per chi la abita e con chi la abiterà: il canestro nella stanza di A, la stanza dei pensieri di Y, la camera con vista Etna di T.
La disposizione dei letti è stata scelta in base alle reti di Hartmann e di Curry (orientate tra di loro a 45°) tracciate da un esperto geopatologo, evitando i nodi (nodi patogeni) che secondo la geobiologia sono pericolosi per la salute umana. Si dormiranno notti serene, si respirerà un'aria sana, si vivrà bene.
In Sicilia al 7 Dicembre 2010 ci sono 25 gradi, qualcosa si deve cambiare, qualcosa dobbiamo fare. Allora, forza! Continuiamo ad inventare qualcosa di nuovo e sostenibile! “Rinnoviamoci”!




Bibliografia:

AA.VV, Insulating materials, Edition Detail, Munich 2007
B. JONES, Building With Straw Bales, 2nd edition, Green Books, Totnes 2008
S. OMODEO SALÈ, Il verde aureo dell'architettura, Maggioli editore, Dogana 2006
A. WEISMANN e K. BRYCE, Using Natural Finishes, Green Books, Totnes 2009  

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